Alpinismo sulle Montagne Biellesi e non solo…cronaca di una giornata come tante…!
Quando Max (Max Rizzi), un paio di mese fa, mi ha chiesto cosa ne pensavo di questo suo progetto, non me lo sono fatto ripetere due volte ed ho subito appoggiato l’idea! Credo che anche ai meno appassionati di Montagna in genere, sia nota la mia Grande Passione per tutto quello che è l’attività sulle Nostre Montagne, per cui non è stato molto difficile convincermi a realizzare questa salita.
Ma veniamo alla nuova Via, finalmente sabato scorso 26 febbraio decidiamo di attaccare. Ritrovo al “solito” piazzale della funivia di Oropa e, calzati gli sci, saliamo lungo la pista Busancano. Il ritmo è subito sostenuto l’allenamento, in particolare di Max è dato dalle numerose gare di scialpinismo a cui ha partecipato, ci dividono un bel po’ di anni ma l’anzianità fa grado come si diceva a naja! Giunti alla fine del curvone dopo la “Zeta” lasciamo la pista e saliamo l’evidente vallone in direzione del Mucrone, ci alterniamo a battere traccia. In circa due ore giungiamo all’attacco dello Sperone, incontriamo due scialpinisti “mattinieri” che scendono dalla Muanda, la neve sembra bella!
Infiliamo gli sci negli zaini, calziamo i ramponi e iniziamo a salire intervallando zone di neve farinosa a tratti con roccette. Siamo parecchio carichi, non sapevamo cosa avremmo trovato per cui i nuts, friends e qualche chiodo, oltre agli sci si fanno sentire. L’obiettivo che c’eravamo prefissati era di salire più possibile usando le due picche sfruttando i canalini ghiacciati e così abbiamo fatto. La salita si presenta molto articolata con tratti quasi verticali a tratti dove sprofondiamo sino alla vita rendendo la progressione molto faticosa. Superati i primi 100 metri di dislivello decidiamo di entrare in un canale dove troviamo quella neve ghiacciata ottimale per l’uso delle due picche, che spettacolo Grandioso, alcuni tratti li abbiamo saliti quasi affiancati per godere di questi momenti di gioia all’unisono, ci sentivamo come fra le braccia della Montagna che ci accompagna sino alla Cima…che sensazione fantastica! Giunti sul pendio sotto la cresta finale quei lastroni, in bilico dopo una precedente valanga, che avevamo visto durante la nostra salita si fanno più minacciosi per cui invece di salire sulla Cima optiamo per la spalla più a destra, sicuramente più sicura e fuori dal pericolo valanga. Questa decisione ha il suo rovescio della medaglia, la neve del pendio è powder per cui sprofondiamo sino all’ombelico, tre passi avanti e due indietro, forza la cima è vicina! Giunti sulla cresta finale un urlo liberatorio ci fa allentare la tensione, ce l’avevamo fatta! A proposito, la corda e tutto il materiale di scalata è rimasto nello zaino inutilizzato, non per incoscienza ma eravamo in perfetta simbiosi con la parete che un’eventuale caduta non avrebbe provocato danni fisici! Una Grande e sentita stretta di mano che ci accomuna ad una Passione e profonda Amicizia!
Anche questa nuova via è stata portata a termine, ancora una volta le Nostre Montagne si sono dimostrate un ottimo terreno di Avventura e di ricerca, quella voglia di stare bene con noi stessi con le cose che ci circondano, essere curiosi e apprezzare quello che sono tutte le sfaccettature della Montagna e non solo quello che ci è indicato ma quello che l’attento osservatore percepisce fra le mille rughe della pietra che solo la Grande Amicizia e Passione sanno dare.